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Politiche 2013.

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Ma davvero pensavi che andasse a finire in modo diverso?
Io, sinceramente, non credevo che un paese come il nostro potesse dare un risultato elettorale diverso da quello che ha dato.
Non so te, ma io vivo qui, in Italia, oggi. Io guardo fuori dalla finestra, vedo come si comportano le persone, come si vestono, come parlano, come si atteggiano.
Mi basta entrare e uscire da un vagone della Metropolitana per capire che il risultato ottenuto in questo giorni era l’unico possibile.
Una cosa semplice: se lasci scendere prima di salire e se tieni la destra sulle scale è meglio per tutti. Invece no. Non ce la fanno.
I risultati politici sono, mai come oggi, lo specchio della società civile. Quei risultati arrivano sì dalle urne, ma partono da lontano, dalle piccole cose, dai piccoli comportamenti dalla forma mentis dei miei conterranei.
Perché, oggi, in Italia essere delle bestie inurbane è una posizione politica.
Come potevi pensare, azzardare, supporre che questi qui votassero in modo diverso?
Non è colpa di Abbberlusconi. Lui, anzi, sembra l’unico in grado di parlare a quegli individui là fuori.
E basta. Basta con le attenuanti, basta con il discorso: li ha cresciuti lui con vent’anni di berlusconismo lavandogli il cervello con le sue tivvù.
Nessuno ha obbligato nessuno a guardare le tivvù di regime. Quelli, se volevano, potevano cambiare canale, fare altro, spippettarsi, portare fuori il cane, leggere un libro…
Invece no.
Non è colpa di Abbberlusconi. E’ proprio colpa del 30,66% degli Italiani al senato, e del 29,13% degli italiani alla camera.
Gli altri, tutti gli altri, ne sono comunque responsabili.
A partire da Bersani, che vive su un altro pianeta, fino all’ultimo degli ultimi.
Grillo. Ieri ho visto un paio di interviste raccolte sotto casa sua dai giornalisti con i microfoni in mano. E’ stato bello, quasi commuovente, sentire i giornalisti che incalzavano Grillo, provocandolo, chiedendo chiarimenti e lanciandogli boutade. Strano. Di solito i giornalisti di fronte ai politici si mettono a pecora. Come mai Grillo lo interrompono mentre a uno come Cicchitto gli lasciano fare tutto il suo discorsetto? Misteri.
La letterina IMU.
Geniale colpo di genio, che fornisce anche la misura dell’intelligenza media dell’elettore italiano. Ai beoti che sono andati nei vari uffici a chiedere il rimborso andava tolto il diritto di voto, Ma sono cose che non si possono fare.
Così come non si può denunciare il mittente per falso, voto di scambio e corruzione. Mani legate. L’unica cosa che si poteva fare, nel mondo del trolling politico, era rispondere pan per focaccia. Mandando una finta lettera degli uffici elettorali che avvisava gli elettori del PDL che potevano andare a votare anche martedì mattina.
Ingroia. Con tutto il rispetto per Ingroia, ma… Nessuno ha pensato a quanto la sua candidatura legittimi, in modo frontale e diretto, tutti i vaneggiamenti di Abbbberslusconi sulle toghe rosse?
Nessuno si è accorto che il pensiero della gggente era:
Hai visto? Hai visto che aveva ragione Lui? I maggistrati sono tutti communisti!
Giannino. Ma quanto gli gira il culo a Giannino?
La sua carriera politica è stata disintegrata perché ha mentito sul suo curriculum.
Altri invece, hanno dei reati penali sul groppone e la gggente ha votato ugualmente per loro.
Ai seggi, quando sono andato a votare, prima che mi mollassero in mano una matita ciancicata, usata probabilmente per votare al referendum tra monarchia repubblica, mi sono guardato attorno.
Molta gente incazzata.
Molti rappresentati del PDL, con tanto di spilletta appuntata sul petto.
Li ho guardati bene. Perché ammiro le persone coraggiose. E ci vuole un coraggio immenso per andarsene in giro con quella spilletta appuntata sul petto. Erano anzianotti, maschi, con i capelli bianchi e i vestiti del mercato.
Che cosa ha fatto Abbbberslusconi per quelli lì?
Non credo che li abbia invitati a un mega party a Villa Certosa.
Quando capiremo come mai, dei pensionati di periferia, hanno le palle per andarsene in giro con una spiletta del PDL sul golfino in acrilico, forse, e dico forse, riusciremo a ottenere dei risultati diversi nelle cabine elettorali.
Nel frattempo, intanto che i pensatori politici ci riflettono su, io scelgo un posto dove emigrare.
Non ho ancora deciso dove.
Comunque mi basta poco, non chiedo molto. Mi accontento di vivere in un paese civile.



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